tempio birmano

Il linguaggio

Attraverso un linguaggio corporeo molto vasto, il nostro gatto cerca sempre di comunicare con il proprio padrone. Grazie alle sue espressioni, in particolar modo attraverso il muso e le orecchie, ci comunica le sue emozioni in maniera efficace.

- Orecchie dritte, aperte in avanti e occhi rotondi sono il segnale che emette un gatto neutro (non é arrabbiato, non é contento).
- ben rizzate, girate verso i lati e occhi sgranati: gatto arrabbiato.
- Orecchie abbassate, pupille dilatate: gatto aggressivo, meglio stargli alla larga.
- Orecchie aperte, in avanti, dritte, occhi socchiusi e pupille piccole: gatto particolarmente contento.

Il linguaggio del corpo:

- Struscia la testa o la coda contro le nostre gambe: segno di felicità, di affetto. Il gatto si sente bene con noi accanto e desidera condividere il suo odore. In questo momento il micio ci sta dicendo che facciamo parte del suo territorio e che siamo ben accetti.

- Ci tasta e ci “sgraffigna” in alternanza con una zampa, poi con l’altra. Altrimenti detto “fare il pane”. E’ segno di piacere intenso, della gioia che provava quando ciucciava il latte dalla sua mamma. Infatti questo movimento é lo stesso che faceva da piccolo attorno alle mammelle della madre per stimolarne l’emissione di latte. Questo comportamento indica una sensazione di grande piacere, il micio potrebbe addirittura identificarvi come la sua “mamma”.

- Si rotola per terra non appena ci vede: é segno di sottomissione. Il gatto assume questa posizione esclusivamente in presenza di persone molto fidate. In questo momento il gatto é completamente rilassato.

- Scodinzola: a differenza dei cani non é sempre segno di felicità, al contrario potrebbe indicare uno stato di irritazione.

- Fa le fusa: il gatto é molto contento, anche questo é un segno di sottomissione. I gatti iniziano a fare le fusa durante l’allattamento, questo comportamento esprime grande soddisfazione e una dipendenza totale verso la madre. Quando ci fa le fusa il gatto esprime quindi grande felicità.

- Il micio ringhia e soffia: intimidazione.

- I miagolii: ce ne sono un’infinità e tutti stanno ad indicare uno stato d’animo a sè, ma imparerete molto velocemente a riconoscere i differenti miagolii del vostro gatto e a collegarli a richieste o stati d’animo ben specifici.

Tra i mezzi di comunicazione non verbale del nostro gatto ce ne sono alcuni che, purtroppo, non sono molto apprezzati da noi padroni. Questi comportamenti sono specifici della marcatura del territorio, come i graffi (di mobili e divani) e il deposito di urina o di feci. Quest’ultimo comportamento, più frequente soprattutto nel maschio intero (non castrato) consiste nello spruzzare getti di urina in orizzontale, su superfici verticali (muri, divano, stipiti delle porte) al fine di far fuggire qualsiasi intruso non appartenente al suo territorio. Questo spiega le grandi difficoltà nel far convivere due soggetti maschi interi nella stessa casa.

Per evitare questo comportamento indesiderato, si consiglia di far castrare il proprio animale. Per quanto riguarda i graffi invece, si può mitigare questo comportamento tagliando periodicamente (ogni 2 settimane) le unghie del vostro gatto con appositi tronchesini e procurargli un albero per gatti da poter graffiare senza essere sgridati. Anche proteggere con della carta alu o della plastica i mobili presi di mira dal gatto può essere parte della soluzione.

Un altro mezzo di marcatura, innocuo per noi umani é il deposito di ormoni specifici, chiamati feromoni su altri animali, oggetti o persone. Questo gesto é segno di condivisione di uno stesso territorio, o ancora, un gesto per richiamare le attenzioni del soggetto di sesso opposto durante la fase che precede l’accoppiamento.